Finalità nel mito
Quando si pensa ai miti europei, emerge
distintamente la figura dell’eroe. L'eroe leggendario classico ha come finalità
il raggiungimento della gloria, e in particolare il suo riconoscimento nella
popolazione. Pur di ottenerla preferisce una vita breve e memorabile ad una
lunga ma ingloriosa, con il motto è meglio vivere un giorno da leone che cento
da pecora. Egli si mostra inclemente verso coloro dai quali subisce ingiustificatamente
un torto, ma rispettoso nei confronti dei nemici che implorano giustizia. Un
esempio di queste virtù è Achille: era a conoscenza del suo destino, ma non
riuscì a subire l’umiliazione di nascondersi di fronte alla battaglia, durante
la quale compì gesti eroici decantati millenni dopo.
In altri miti gli eroi possono avere
anche altri scopi. Gli esempi sono innumerevoli, tra questi spiccano: Odisseo
che, nel suo viaggio durato un decennio, aveva come obiettivo il ritorno alla
sua famiglia; Enea, famoso per la sua pietas, accettò l’incarico datogli
dagli dei di fondare una nuova Troia in Italia; Giasone e gli altri Argonauti
partirono alla ricerca del vello d’oro. Non sono solo gli eroi latini e greci
che desideravano morire con onore in battaglia, ma abbiamo molte testimonianze
delle credenze vichinghe per cui la maggior inspirazione era raggiungere il Valhalla
o il Folkvangr.
Giasone con il vello d'oro |
Rappresentazione Valhalla |
L'eroe moderno, invece, di propria
iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso
atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di
sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune. Questo tipo di
eroe si può ritrovare anche nella vita reale, per quanto riguarda chi svolge abitualmente
attività rischiose, come i vigili del fuoco oppure i medici e gli infermieri in
un periodo di pandemia.
Per quanto riguarda la mitologia, nel
senso più ampio, si può parlare dei supereroi. È ovvio che tutti questi
agiscano per la salvezza di tutto il mondo o di un gruppo, anche nel caso dei
cosiddetti “antieroi” che agiscono senza una moralità rigida, ma lavorano
sempre per il bene di tutti. In contrapposizione si pone la figura
dell’antagonista dell’eroe, detto il cattivo. È ormai un cliché che nel
momento in cui l’eroe si trova in difficoltà nella lotta, il cattivo si fermi
per spiegare le motivazioni e gli obiettivi che l’hanno portato ad essere
malvagio. Le sue finalità sono innumerevoli, tra le quali le più ricorrenti
sono: il denaro, il potere o il puro divertimento sadico.
Infine, quando si parla delle finalità
nel mito, si può pensare al finalismo e al fato. In moltissime leggende si
narra di come sia impossibile scampare alle Parche, anche conoscendo cosa
riserba il futuro. Alcuni esempi celeberrimi sono i miti di Narciso, Edipo,
l’Iliade e l’Odissea. In tutti questi casi, chi ha ricevuto una profezia,
solitamente di morte, fa tutto il possibile per scamparne, ma ottiene il
risultato opposto. Tale tipo di mito, infatti, deve far capire che non si può
andare contro la volontà degli dei. Questo argomento sarà poi approfondito in
un post ad hoc.
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