sabato 30 maggio 2020

Finalità ed etica


Per evidenziare il ruolo centrale che occupa la finalità nell’etica si possono considerare alcune dottrine filosofiche e le differenze che presentano nelle loro tesi.
La teoria teleologica afferma che un atto sia giusto se è destinato a produrre una prevalenza di bene sul male almeno pari a quella di qualsiasi altra alternativa accessibile. In altre parole, in questa teoria il fine dell'azione è posto in primo piano rispetto al dovere ed all'intenzione dell'agente.
Secondo l’utilitarismo, il "bene" (o "giusto") consiste in ciò che aumenta la felicità degli esseri sensibili. Perciò un’azione buona è quella che abbia come scopo l’ottenimento di maggiore felicità, sia in senso qualitativo che quantitativo.
D’altra parte, secondo la teoria deontologica, il dovere e l'intenzione sono posti prima del fine dell'azione. Un esempio è Kant, che assegna alla logica, attraverso l'imperativo categorico, il dovere di determinare la correttezza o meno di un'azione. Le norme etiche, quindi, diventano imprescindibili e la legge non può essere condizionata da nulla che intervenga dall'esterno.
Una dottrina diametralmente opposta è quella del consequenzialismo. Essa determina la bontà delle azioni dal conseguimento di determinati scopi per i quali si possono trascurare le norme.
L’ultima dottrina da citare è quella probabilistica, cui facevano frequentemente appello i Gesuiti nel XVII secolo. Essa afferma che, nei casi in cui l'applicazione di una regola morale sia dubbia, per non peccare basterebbe attenersi ad una opinione probabile.

venerdì 29 maggio 2020

Step 20

Finalità nello Zibaldone di Leopardi: la finalità della poesia

Lo “Zibaldone di pensieri” è un diario personale che raccoglie appunti, riflessioni e aforismi scritti da Giacomo Leopardi tra il 1817 e il 1832. Tra i temi principali trattati in questa raccolta ci sono la questione del rapporto tra uomo e natura, la riflessione sul piacere e la teoria della poesia. Il tema della finalità si inserisce nell’ultimo concetto, la teoria della poesia, nella quale Leopardi cerca il fine di quest’arte.
Leopardi passa in rassegna tanti possibili scopi dell’arte. Inizialmente tratta del bello, ma si rende conto che non possa essere il vero obiettivo della poesia e che deve ricercare qualcosa di più profondo:

Successivamente considera l’utile, ma anche questo viene scartato in quanto non fondamentale, sebbene l’autore gli dia un ruolo importante nella poesia:

Dal tema dell’imitazione nasce un’altra considerazione, che lo avvicina alla risposta finale, il diletto:

Dopo tutti questi ragionamenti Leopardi riesce a trovare una soluzione che lo soddisfa appieno: la finalità della poesia è dare piacere intellettuale all'uomo e sollecitarne le facoltà immaginative.

mercoledì 27 maggio 2020

Step 19


Finalità nell’utopia

Prima di parlare della finalità specifica di un’utopia, è opportuno considerare in generale lo scopo per cui viene proposta questa tipologia di opera. Secondo Platone l'utopia ha una funzione positiva, essa si pone infatti come un modello, seppur irrealizzabile, che orienta l’azione concreta, dandole un fine e un senso progettuale complessivo. A questo si deve aggiungere un obiettivo politico: denunciare la società esistente, che viene ritenuta responsabile del degrado morale degli individui, e promuovere un nuovo modello di società che superi i vizi e la corruzione.

Mappa di Utopia

Un esempio di questo tipo di critica sociale è proprio il romanzo di Thomas More, Utopìa. L’autore critica duramente la società inglese dell’epoca e propone la sua idea di utopia (il non luogo). Il libro racconta il viaggio che Raffaele Itlodeo, viaggiatore-filosofo, compie in giro per l'isola immaginaria di Utopia, dove gli abitanti vivono senza la concezione di proprietà privata e autoproducono tutti i beni necessari. Generalmente ogni cittadino è in grado di dedicarsi all'agricoltura, ma, oltre a ciò, ciascuno ha la possibilità di ricercare un’altra finalità della sua vita, che può essere la lavorazione della lana e del lino, fare il muratore, il fabbro o il falegname oppure dedicarsi agli studi. Usualmente i figli imparano il mestiere del padre, ma se dovessero avere l’inclinazione per un altro scopo, possono essere accolti da un'altra famiglia in cui già si svolge tale mestiere. Praticamente ogni cittadino è libero di scegliere un proprio obiettivo nella vita, oltre a quello di produrre i beni indispensabili. Nel linguaggio moderno diremmo che ciascuno può scegliere il suo hobby!


martedì 26 maggio 2020

Step 18


Nella filosofia contemporanea: la finalità interna


Uno dei filosofi contemporanei che si occupa più della finalità è Hegel. Il termine che usa è “Zweckmäßigkeit”, “finalità interna”, contrapposta al concetto di “finalità finita”, ovvero il modo comune di concepire la finalità.
A questo proposito il concetto viene ben spiegato in uno scritto presente negli Annali della facoltà di Filosofia di Milano:

Inoltre, il tutto, secondo Hegel, avrebbe lo scopo interno di “produrre sé stesso come altro”, ovvero di ricondursi a sé dopo aver espresso come molteplicità e diversità delle parti. L'obiettivo, quindi, si conserva (avendo come effetto solo sé stesso) ed è ben distinto dalla finalità finita o esterna, che sono sempre in cambiamento.
Le considerazioni di Hegel, però, sono state asserite come commento a quelle di Kant. Quest’ultimo tratta della finalità interna o “riflettente” nella critica del giudizio, affermando che "conoscere" significa collegare un oggetto ad un altro, unendo un predicato a un soggetto. Nel giudizio riflettente, invece, conoscere significa collegare con sé stessi, attribuendo l’oggetto a noi stessi, ovvero ad una finalità o uno scopo che portiamo dentro di noi. Ciò significa che l'autore di quel collegamento ora è coinvolto nel giudizio stesso che egli dà.


Kant, però, si limita a un contesto ontologico, mentre Hegel opera una trasfigurazione dialettica in cui unisce ontologico e logico.

venerdì 22 maggio 2020

L’homo faber e il finalismo


Prometeo, Piero di Cosimo

Nel mondo dei filosofi c'è sempre stata una faida dialettica tra due fazioni, quella che supporta il determinismo e il finalismo (per cui tutto tende verso un fine ultimo e per cui ogni fenomeno nella sua connessione con gli altri avvenimenti cospira verso l'attuazione di determinati fini) contrapposta ai meccanicisti, per cui l'accadere, sia fisico che spirituale, è il prodotto di una mera causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.

In altre parole, si può affermare che da un lato possa esistere una specie di fato che ordina il mondo, mentre dall’altra parte si dichiara che il mondo è governato dal caso. Ma in tutto questo, quale sarebbe il ruolo dell’uomo, è solo in balia delle forze superiori o può combattere contro il destino? Da queste considerazioni nasce l’idea dell’uomo faber, introdotta da Appio Claudio Cieco che la usò nelle sue Sententiae con la famosissima frase “homo faber fortunae suae”.

Nessuna di queste teorie ha mai preso definitivamente il sopravvento sull'altra, ma credere che l’uomo non stia seguendo solo un progetto o non sia in balia del caso può aiutare a sollevare il morale nei momenti bui e incerti, come questo della pandemia che stiamo vivendo.

domenica 17 maggio 2020

Step 17


Abbecedario della finalità
Aspirazione
Bersaglio
Causa
Desiderio
Finalismo
Goal
Nihilismo
Obiettivo
Proposito
Quelle (fonte Q
Scopo
X-men (“supereroi o pericolo per la razza umana?” Dipende dalle loro finalità)

venerdì 15 maggio 2020

Step 16

Testimonial della finalità


Aristotele, nel IV secolo a.C., elaborò la celebre dottrina delle cause.
Tali cause, che permetterebbero agli uomini di conoscere meglio il mondo, sono le seguenti quattro.
1) Materiale: indica ciò di cui una cosa è fatta (nel caso di una statua, per esempio, il bronzo).
2) Efficiente o motrice: indica ciò che mette in moto la cosa, ciò che fa avvenire il processo (nel caso di una statua, lo scultore).
3) Formale: indica la forma che acquisirà (forma di statua).
4) Finale: indica lo scopo per cui è fatta (nel caso della statua, per venerare la divinità).
Aristotele è quindi il testimonial per eccellenza della finalità, grazie alla quarta causa e alla sua concezione di finalismo. Il filosofo, infatti, afferma che tutto il mondo sia finalistico; il finalismo in natura è immanente e appare meno evidente, mentre nelle attività antropiche è manifesto. Quest’argomento è stato già approfondito nel mio blog in un post precedente 

giovedì 14 maggio 2020

Step 15


La finalità nei limiti dello sviluppo


Nei primi anni dopo la fondazione, avventuta nel 1968, l'associazione non governativa e no-profit "The Club of Rome" commissionò al Massachusetts Institute of Technology uno studio relativo alle conseguenze della continua crescita della nostra specie sull'ecosistema terrestre, basato su tecniche di simulazione computerizzate.  Tale studio portò alla pubblicazione nel 1972 del primo “Rapporto sui limiti dello sviluppo”, in cui si evidenziava che la crescita economica non avrebbe potuto continuare indefinitamente con le stesse modalità a causa della limitata disponibilità di risorse naturali.
Le finalità del Club di Roma furono diverse: principalmente ci fu quella di capire la problematica dello sviluppo sostenibile a livello mondiale. Da questo studio risulta chiaro che se gli attuali tassi di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento e dello sfruttamento delle risorse continueranno inalterati, si raggiungeranno i limiti dello sviluppo su questo pianeta entro i prossimi cent’anni. In questo caso, molto probabilmente a quel punto si assisterebbe ad un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale. Dopo aver realizzato ciò, gli scienziati iniziarono ad effettuare studi previsionali a medio e lungo termine con diversi scenari, al fine di analizzare gli effetti del rapido cambiamento tecnologico in corso. Quando si comprese che sarebbe stato possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro, il Club di Roma si impegnò a raggiungere altri obiettivi: diffondere i suoi studi nel mondo e cercare di contribuire alla risoluzione dei problemi. I membri del club, quindi, si prodigano per stimolare una discussione sulle possibili evoluzioni sociali e politiche nel futuro in funzione della sostenibilità ambientale delle diverse soluzioni.
Si può affermare che la finalità principale del Rapporto sui limiti dello sviluppo sia stata la ricerca di uno stato di equilibrio globale, progettato in modo che le necessità di ciascuna persona sulla Terra siano soddisfatte e ognuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.

sabato 9 maggio 2020

La fine e il fine


Spesso accade che il linguaggio comune prenda il sopravvento sulla grammatica corretta e ne possiamo vedere una dimostrazione lampante anche con un termine legato all'oggetto del mio blog.
Negli ultimi decenni, la settimana lavorativa si è concentrata in 5 giorni, quasi tutti i lavoratori non turnisti svolgono la propria attività dal lunedì al venerdì, pertanto gli altri due giorni sono usualmente riservati agli hobbies, ai viaggi, allo shopping e al riposo. Si parla spesso quindi del “fine settimana”.
In questa locuzione, la parola "fine" è usata nel senso di fine temporale, ovvero “la fine”. Però, nel linguaggio comune, parlato e scritto, si usa prevalentemente dire “il fine settimana”, come se ci fosse uno scopo nella settimana. Quest’abitudine ha portato perfino l’Accademia della Crusca ad ammettere che il termine sia ambigenere. Ci sono stati diversi conduttori di programmi televisivi e radiofonici (mi ricordo ad esempio Enrica Bonaccorti) che hanno prestato attenzione a questo dettaglio, nell'ottica di mantenere un linguaggio forbito, e avevano l'abitudine di salutare gli ascoltatori il venerdì pomeriggio, augurando una "buona fine settimana". Il mio consiglio, per evitare di sembrare saccenti, è di utilizzare il termine anglosassone week-end. A proposito, buon week-end a tutti!

venerdì 8 maggio 2020

Step 14

La finalità nella cronaca


Soprattutto nell'ambito della cronaca nera, il termine finalità assume aspetti di rilevanza fondamentale. Ad esempio, ogni giorno le forze dell'ordine arrestano persone ritenute responsabili di crimini e in diversi casi si precisa che sono stati commessi reati con finalità mafiose. Tale precisazione costituisce un'importante aggravante del reato, punibile con pene più severe secondo il codice penale, art. 416-bis.
Le finalità dell'azione criminale hanno un ruolo essenziale nel nostro ordinamento giuridico. Le forze di Polizia, oltre ad inviduare i responsabili di un reato, devono indagare a fondo per segnalare alla magistratura anche il movente, ovvero i precisi scopi del misfatto. In ambito giudiziario, si opera una distinzione tra i casi di dolo, colpa e preterintenzione.
Il dolo sussiste quando l’autore del crimine agisce con volontà ed è cosciente delle conseguenze della sua azione od omissione, praticamente un reato compiuto con una finalità ben precisa.
La colpa, invece, sussiste quando l’autore del reato, pur agendo con volontà, non ha preso coscienza delle conseguenze della sua azione. L’evento, quindi, si verifica a causa della negligenza o imprudenza dell’agente stesso causata dalla sua inosservanza di regolamenti o ordini. Quindi il reato è stato compiuto senza uno scopo.
La preterintenzione, infine, è dolo misto a colpa. In questo caso l’autore del reato agisce con volontà, tuttavia egli è cosciente di commettere un reato diverso rispetto a quello che produce. Dunque, le finalità criminali sono presenti, ma le azioni dell’agente non portano a svolgere esattamente quelle, ma comportano il compiere altri misfatti.
Pertanto, si può affermare che esistano delle reali finalità criminali sono nel caso di dolo e preterintenzione. Questo tema si lega al concetto di “movente”, di cui si parlerà in un post ad hoc.




giovedì 7 maggio 2020

Step 13


Finalità nell'ingegneria
L'ingegneria è una disciplina che ha come finalità l'applicazione di conoscenze proprie delle scienze matematiche, fisiche e naturali per produrre sistemi in grado di soddisfare esigenze tecniche e materiali della società.
In base agli obiettivi più specifici che si vogliono raggiungere, si possono distinguere le varie branche. Tra queste spicca l’ingegneria naturalistica, il ramo con uno degli scopi più “nobili”, che studia le modalità di utilizzo del materiale vegetale vivo come materiale da costruzione (ovviamente in abbinamento con altri materiali inerti, ma non cementizi). Questa branca nasce dall'esigenza di analizzare e gestire nello specifico i grandi rischi connessi alla salvaguardia dell'ambiente e il monitoraggio delle risorse naturali. Dopotutto, tramite il movimento “Fridays for future” fondato dalla giovane Greta Thunberg, in questi ultimi anni anche l’opinione pubblica ha finalmente capito l’importanza di un rapporto uomo-ambiente sostenibile, che porti benefici ad entrambe le parti.

Questo tema, in realtà, è stato affrontato negli ultimi decenni con risultati solo parzialmente positivi e si connette alla teoria dei limiti dello sviluppo; il nostro uso indiscriminato delle risorse non rinnovabili ha avuto un effetto devastante sul pianeta, al punto che, secondo le ultime stime, avremmo solo 8 anni per salvare la nostra specie.