martedì 26 maggio 2020

Step 18


Nella filosofia contemporanea: la finalità interna


Uno dei filosofi contemporanei che si occupa più della finalità è Hegel. Il termine che usa è “Zweckmäßigkeit”, “finalità interna”, contrapposta al concetto di “finalità finita”, ovvero il modo comune di concepire la finalità.
A questo proposito il concetto viene ben spiegato in uno scritto presente negli Annali della facoltà di Filosofia di Milano:

Inoltre, il tutto, secondo Hegel, avrebbe lo scopo interno di “produrre sé stesso come altro”, ovvero di ricondursi a sé dopo aver espresso come molteplicità e diversità delle parti. L'obiettivo, quindi, si conserva (avendo come effetto solo sé stesso) ed è ben distinto dalla finalità finita o esterna, che sono sempre in cambiamento.
Le considerazioni di Hegel, però, sono state asserite come commento a quelle di Kant. Quest’ultimo tratta della finalità interna o “riflettente” nella critica del giudizio, affermando che "conoscere" significa collegare un oggetto ad un altro, unendo un predicato a un soggetto. Nel giudizio riflettente, invece, conoscere significa collegare con sé stessi, attribuendo l’oggetto a noi stessi, ovvero ad una finalità o uno scopo che portiamo dentro di noi. Ciò significa che l'autore di quel collegamento ora è coinvolto nel giudizio stesso che egli dà.


Kant, però, si limita a un contesto ontologico, mentre Hegel opera una trasfigurazione dialettica in cui unisce ontologico e logico.

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