Finalità nell’utopia
Prima di parlare della finalità specifica
di un’utopia, è opportuno considerare in generale lo scopo per cui viene
proposta questa tipologia di opera. Secondo Platone l'utopia ha una funzione
positiva, essa si pone infatti come un modello, seppur irrealizzabile, che
orienta l’azione concreta, dandole un fine e un senso progettuale complessivo. A
questo si deve aggiungere un obiettivo politico: denunciare la società
esistente, che viene ritenuta responsabile del degrado morale degli individui,
e promuovere un nuovo modello di società che superi i vizi e la corruzione.
Mappa di Utopia |
Un esempio di questo tipo di critica sociale è proprio il romanzo di Thomas More, Utopìa. L’autore critica duramente la società inglese dell’epoca e propone la sua idea di utopia (il non luogo). Il libro racconta il viaggio che Raffaele Itlodeo, viaggiatore-filosofo, compie in giro per l'isola immaginaria di Utopia, dove gli abitanti vivono senza la concezione di proprietà privata e autoproducono tutti i beni necessari. Generalmente ogni cittadino è in grado di dedicarsi all'agricoltura, ma, oltre a ciò, ciascuno ha la possibilità di ricercare un’altra finalità della sua vita, che può essere la lavorazione della lana e del lino, fare il muratore, il fabbro o il falegname oppure dedicarsi agli studi. Usualmente i figli imparano il mestiere del padre, ma se dovessero avere l’inclinazione per un altro scopo, possono essere accolti da un'altra famiglia in cui già si svolge tale mestiere. Praticamente ogni cittadino è libero di scegliere un proprio obiettivo nella vita, oltre a quello di produrre i beni indispensabili. Nel linguaggio moderno diremmo che ciascuno può scegliere il suo hobby!
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