La finalità nella cronaca
Soprattutto nell'ambito della
cronaca nera, il termine finalità assume aspetti di rilevanza fondamentale. Ad
esempio, ogni giorno le forze dell'ordine arrestano persone ritenute
responsabili di crimini e in diversi casi si precisa che sono stati commessi
reati con finalità mafiose. Tale precisazione costituisce un'importante
aggravante del reato, punibile con pene più severe secondo il codice penale,
art. 416-bis.
Le finalità dell'azione criminale
hanno un ruolo essenziale nel nostro ordinamento giuridico. Le forze di
Polizia, oltre ad inviduare i responsabili di un reato, devono indagare a fondo
per segnalare alla magistratura anche il movente, ovvero i precisi scopi del
misfatto. In ambito giudiziario, si opera una distinzione tra i casi di dolo,
colpa e preterintenzione.
Il dolo sussiste quando l’autore
del crimine agisce con volontà ed è cosciente delle conseguenze della sua azione
od omissione, praticamente un reato compiuto con una finalità ben precisa.
La colpa, invece, sussiste quando
l’autore del reato, pur agendo con volontà, non ha preso coscienza delle
conseguenze della sua azione. L’evento, quindi, si verifica a causa della
negligenza o imprudenza dell’agente stesso causata dalla sua inosservanza di
regolamenti o ordini. Quindi il reato è stato compiuto senza uno
scopo.
La preterintenzione, infine, è
dolo misto a colpa. In questo caso l’autore del reato agisce con volontà,
tuttavia egli è cosciente di commettere un reato diverso rispetto a quello che
produce. Dunque, le finalità criminali sono presenti, ma le azioni dell’agente
non portano a svolgere esattamente quelle, ma comportano il compiere altri misfatti.
Pertanto, si può affermare che
esistano delle reali finalità criminali sono nel caso di dolo e
preterintenzione. Questo tema si lega al concetto di “movente”, di cui si
parlerà in un post ad hoc.
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